Poesie / poesia

Nächtliche Regatta - la regata notturna
Acryl auf Leinwand - 120 x 90 cm - acrilico su tela

 

November 1966

Jenes feucht getönte Grau
senkte sich zu ungewohnter Stunde des Abends herab,
der Abend noch nicht war.

Die Spritzer des Meeres klopften an die Scheiben,
die Wellen schlugen hoch,
im auf dem Felsen thronenden Turm
waren die Lichter für immer erloschen.

Der Wind, der sich durch die Fensterritzen zwängte,
pfiff ein Klagelied der Engel,
streifte den noch von seiner Fülle beschwerten Bauch.

Die Nachrichten verbreiteten sich in den Zimmern.
Sie schaltete die noch schwarzweißen Bilder ab.
Plötzlich änderte sich die Stimmung.

Durch die noch halbgeöffneten Fensterläden
erblickte sie die Scheinwerfer des Autos,
die ihr den Abendgruß zublinkten, das tägliche Signal dessen, der freudig heimkehrt.

Voller Gedanken ihr Sinn,
die aber ihr Lächeln verbarg,
sein Kuss isolierte sie
für einen Augenblick von jenem Grau.

Ihre Ängste rührte sie in die Ministrone,
die schwarzweißen Bilder kehrten zurück,
die Zuflüsse traten über die Ufer.

Verrückt vor Angst
schrien die Menschen sterbend im Schlamm,
die ungestümen Wassermassen machten Rettung unmöglich.

Draußen begann es zu regnen,
ein kalter Schweiß streichelte
ihren lieblichen unteren Rücken, ihre Hand
ruhte auf ihrem Nabel
und spürte die Wogen des Meeres.

Das Wasser sank immer weiter
und sie begann ein Wiegenlied zu singen,
die Wasser begannen zu sinken,
der Arno hatte Piazza Santa Croce begraben.

Ihr Schrei erstickte den Klagegesang der Engel,
das Kruzifix von Cimabue war zerstört
und ich wurde geboren.

Novembre 1966

Quel grigiore tinto di umido
scese in un ora insolita della sera
che ancora non era sera.

Gli schizzi del mare bussavano sui vetri,
il mare era alto,
nella torre arroccata sulla roccia
le luci erano perennemente spente.

Il vento infilandosi tra le fessure delle finestre
soffiava un lamento di angeli,
sfiorava l’addome, ancora affaticato nel suo volume.

Le notizie si diffusero dilagandosi nelle stanze.
Lei spense le immagini ancora in bianco e nero,
l’ umore cambiò all’improvviso.

Attraverso le perziane ancora aperte
intravide i fari dell’auto che lampeggiavano
il saluto serale, il segnale quotidiano di chi rientra a casa con gioia.

I pensieri affollavano la sua mente,
ma il suo sorriso le nascondeva,
il bacio di lui la isoló
per un momento da quel grigiore.

Rimescolava le sue ansie nel minestrone,
ritornarono le immagini in bianco e nero,
gli affluenti strariparono.

La gente impazziva di paura
urlava morendo tra il fango, tra la piena
in foga, tra l’impossibilità di salvezza.

Fuori iniziò a piovere,
un sudore freddo le accarezzo
il suo dolce fondo schiena, la sua mano
si appoggio sul suo ombellico
e sentí le onde del mare.

L’acqua continuava a scendere
e lei iniziò a cantare una ninna nanna,
le acque iniziarono a scendere,
l’Arno aveva seppellito piazza Santa Croce


il suo urlo soffocò il lamento degli angeli
il Crocifisso di Cimabue fú distrutto,
ed io nacqui.

TuscheaufPapier-03_s

Die Verliebten (I) - gli innamorati (I)
Tusche auf Papier - 50 x 70 cm - china su carta

Der unterbrochene Weg

Auf dem Grase habe ich dir einen Teppich ausgebreitet
deine Ängste, Enttäuschungen und Sehnsüchte
habe ich dich dort ablegen lassen.

Ich habe sie Farbe und Form verändern sehen
je nach dem Zustand deiner Seele.

Ich habe eine Farbe durch sie hindurchschimmern sehen
die es nicht gibt
auf fassbare Gedanken unserer Seele habe sie gewartet
ungewiss ihrer Bestimmung, wie im luftleeeren Raum.

Aus Angst, vor unerwarteten Gefühlen zu fliehen
hat sich das Vertrauen in unseren Blicken niedergelassen.

Ich habe den Wind den Teppich schießen lassen
und zusammen mit ihm auch unsere Augen
die ihre Farbe verändert haben.


Hebst 2005

Il cammino interrotto

Ti ho disteso un tappeto sull’erba                                  
e ho lasciato appoggiare, tutte le tue paure,                    
delusioni e desideri.                                                       

Li ho visti cambiare di colore
e di forma seguiti dal tuo stato d’animo.

Li ho visti trasparire di un colore che non c’è
e come sospesi per aria incerti del loro destino,
hanno aspettato pensieri concreti della nostra anima.

La fiducia si è appoggiata nei nostri sguardi
per paura di sfuggire all’ emozioni inattese.

Ho lasciato che il vento richiudesse il tappeto
e insieme a lui anche i nostri occhi
Che hanno cambiato colore.


Autunno 2005

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